Di questa storia del sangue dolce ne abbiamo piene le scatole. Ogni estate è la stessa solfa. Qualcuno vi spiegherà che non è vero: in questo caso sarò io, come altri una moltitudine di volte hanno già fatto. Le zanzare non hanno preferenze di sorta, non hanno uno spiccato gusto estetico per i belli e le belle, e non gustano il sangue: sapidità o meno non fa differenza, o almeno è vero in parte. Ma gustano molto altri umori11-che in tutto sono quattro: oltre al sangue, flemma, bile gialla e bile nera – per comodità (ho poco tempo per aggiornarmi) riterrò valide le credenze antiche, che ci contraddistinguono.
Premetto che questo non è un articolo di carattere scientifico, anzi, è, al contrario, una miscellanea di dicerie più o meno vere e più o meno false sull’antipatico parassita2 2 – non saranno riportati gli studi e le pubblicazioni di entomologia inerenti né alcuna verifica è stata da me condotta – fatte rarissime e accidentali eccezioni lungo il testo.
Altresì le zanzare non hanno alcuna parentela con il famigerato vampiro, il Conte Dracula, pur possedendo un’affine ferocia. Non sono nate dalla penna di Bram Stoker e dalla leggenda dello sterminatore rumeno Vlad III principe di Valacchia, terribile impalatore e supremo difensore del cristianesimo orientale33-il dogma (invenzione dell’umana gente) è quasi sempre un sinonimo di crudeltà.
Iniziamo chiarificando. Si dice anche che la luce le attragga, sarà vero? Quella che nel Buddhismo Theravada è definita illuminazione44-il termine Bodhi (sanscrito) è tradotto male in occidente con “illuminazione”. Dal punto di vista dell’etimologia e dottrinale è di certo più centrato “risveglio”, non ha niente a che fare. Al buio o alla luce, le zanzare, come dimostrato da recenti studi di genetica, hanno le idee chiare, appunto: ci tormentano dall’alba dei tempi, di notte e di giorno in base alla specie 55-le zanzare tigre (Aedes albopictus) sono attive, ad esempio, con uguale costanza nell’arco delle ventiquattro ore. Quelle comuni (Culex pipiens) di notte.
Proviamo a trattenere il fiato. Le zanzare di certo sono attratte dall’anidride carbonica prodotta attraverso l’espirazione. La massa corporea maggiore attrae le zanzare, perché la quantità di anidride carbonica prodotta dall’uomo è direttamente proporzionale al peso. Un motivo in più per mangiare meno. Con il dispiacere di molti, batterò spesso su questo punto per fini salutistici e non solo.
Gli studi dimostrano che, in ogni caso, esista una preferenza per il sangue di gruppo “0” da parte delle zanzare, tipo riconosciuto a causa dei segnali chimici prodotti dal nostro corpo o almeno da gran parte di noi, questa prerogativa infatti non è di tutti gli esemplari di homo sapiens. A seguire è la preferenza per il gruppo “B” e, per ultimo, vengono i fortunati possessori del tipo “A”.
Altri studi condotti negli ultimi anni hanno dimostrato l’attrazione prodotta da particolari colonie batteriche tipiche dei piedi umani, cosicché gli odori forti emanati dai piedi attraggono le zanzare, un classico è la puntura nella zona delle caviglie o l’estremità. L’igiene in generale aiuta. L’aneddotica parla anche di uno studio prodotto da un’équipe olandese che avrebbe provato a fare la stessa cosa con del formaggio stagionato. Immaginate la scena.
Anche l’odore dell’acido lattico, prodotto soprattutto dopo l’attività sportiva, facilita l’attacco da parte delle zanzare. Così come l’aumento della temperatura corporea è una caratteristica che ci rende più vulnerabili all’aggressione.
Alte concentrazioni di colesterolo o steroidi presenti sulla pelle attirano più zanzare. Così gli elementi più virili e/o più forzuti sono un cibo prelibato.
Il linguaggio della natura si esprime in ogni sua articolazione con modalità che spesso sorprendono. La quantità di acido urico presente nel nostro sudore, per esempio, è molto attraente per le zanzare, così più carne mangiamo nella quotidianità più saremo interessanti per questi parassiti.
È ironico e, allo stesso tempo, sensato, che la legge del contrappasso sia sempre in voga.
Ora anche la genetica ci può predisporre o meno per tutti i motivi sopra elencati: propensione a sviluppare una massa corporea maggiore, ad avere una temperatura corporea più alta, sebo dall’odore spiccato e una sudorazione abbondante sono anche una questione ereditaria.
I colori scuri attraggono le zanzare: nero e rosso in particolare rendono individuabile la vittima. Preti, fascisti e milanisti sono avvisati. Quelli chiari la rendono meno visibile. L’abito non fa il monaco, ma lo rende più vistoso.
Le zanzare amano i fumatori, sembrerebbe che le sostanze chimiche rilasciate dalla sigaretta siano molto interessanti per l’insetto. Quindi fumare fa male due volte.
Le zanzare amano i bevitori: in particolare modo la birra, e l’odore espresso dalla pelle dopo aver bevuto, per la presenza di etanolo, favorirebbe l’attacco.
L’inquinamento e l’assurdo disinteresse sul tema del riscaldamento globale fanno gioco a questo simpatico ematofago.
L’innalzamento delle temperature faciliterà la nostra amica zanzara nell’individuare il suo obiettivo umano. La situazione in prospettiva sembra peggiorare nella fascia mediterranea, che ci interessa, perché l’esponenziale aumento delle zanzare è legato anche alla diminuzione costante delle rondini che dell’insetto vanno ghiotte.
Occorre ora una specifica: nutrirsi del sangue è un’esclusiva della femmina di zanzara. Il maschio tutt’al più si ciba di quello che i fiori hanno di più prezioso: il nettare e altre sostanze zuccherine.
La femmina ha il fondamentale compito di sostentare nel suo dorso le uova con proteine fresche: questa è una dieta iperproteica, sconsigliatissima per l’essere umano66- È la famosa dieta Atkins, tanto in voga presso il popolo degli eletti americani, il popolo più grasso e malato d’occidente – in merito all’argomento alimentazione salutare consiglio in Italia le pubblicazioni del dottor Franco Berrino.
Alcuni studi condotti negli ultimi anni hanno dimostrato che le larve della zanzara che maturano in acqua partecipano alla diffusione delle microplastiche nella catena alimentare degli uccelli e altri animali che si nutrono della zanzara nella fase adulta. Quindi le zanzare, a modo loro, inquinano e sono inquinate.
Durante la stesura di questo testo sono stato punto più volte, con mio grande dispiacere. Non sto scherzando. Nello specifico sono normopeso, vegetariano, non fumatore, non bevo alcool, sono poco sportivo e ho appena fatto la doccia. Dunque, quanto elencato sopra può anche solo essere inteso, dal mio punto di vista, con soli fini ricreativi e non dimostrativi7 7-(oppure, per esclusione, la genetica è la componente con maggiore impatto nella scelta delle zanzare).
E adesso una chiosa concettuale. Quando leggete un articolo come questo, scientifico ma in realtà pseudo-tale; scritto che non riporta le fonti degli studi che (forse) dimostrano la tesi88-ovvero dichiarano la riproducibilità all’infinito dell’esperimento (a parità di condizioni), come fate a sapere che quanto è affermato sia vero? Di cosa si tratta dunque, di avere fiducia?
Partiamo da un assioma: “la menzogna è l’atto tipico della mente umana”99- consiglio sull’argomento il piacevole saggio di Ian Leslie – “Bugiardi nati”, Bollati Boringhieri, 2011.
Con tutta semplicità, la mente mente. Secondo assioma – derivato dal primo: “l’ingannatore è in noi stessi” 1010-scrisse Platone.
Siamo nella possibilità di pensare che la verità, tutt’al più quella che si intende tale (pur non avendone la certezza), con tutta la buona volontà possibile, è una meta irraggiungibile, e comunque più afferente alla mistica che alle religioni, alla filosofia teoretica o alle scienze empiriche – perché in particolare modo la mistica è vicina alla filosofia di massimo grado, quella speculativa – dove gli opposti si annullano. Per il resto, non esiste una verità definitiva che stia sopra il divenire del mondo (un modo di dire dei filosofi), un’epistème (gr. ἐπιστήμη), – ma esistono le verità (al plurale)11 11- che sono sempre strumentali, perché umane e legate al potere.
Riguardo le nostre zanzare, concentriamoci sulla menzogna o sull’impossibilità di sapere se la verità è vera. Dunque, nel loro pensare Omnis homo mendax1212-si veda Lettera di San Paolo ai Romani – cap. III. v. 4), “tutti gli uomini mentono”, e aggiungerei, senza saperlo. E quindi, tutta la produzione di senso umana ha qualcosa da farsi perdonare.
Cosicché non sono più sicuro che le asserzioni soprastanti siano per volontà false (o vere). La domanda è: come essere un autentico falso1313-si veda lo stupendo saggio di Alan W. Watts – “Il libro sui tabù che ci vietano la conoscenza di ciò che veramente siamo”, Ubaldini Editore, 1976?
Così vi invito allo studio e alla lettura e, male che vada, con un pesante volume in mano potete sempre schiacciare le fastidiose zanzare.
In conclusione, tutto questo lo dobbiamo accettare. Siamo destinati a patire. Le zanzare non sanno delle nostre tribolazioni e del conatus che ci spinge a ricercare la verità. Continueranno a nutrirsi di noi (credo, senza pretese gnoseologiche) per mera sopravvivenza, mentre stiamo qui a meditare come farle fuori.