Qualità e sicurezza degli alimenti sono le due direttrici principali sulle quali si basa la normativa di competenza comunitaria. Queste due caratteristiche dei prodotti sono diventate di grande interesse per il consumatore, che negli anni ha sviluppato esigenze sempre più marcate, ed è diventato informato e consapevole, capace di collegare in maniera naturale il tema dell’alimentazione a quello della salute.
Nella definizione di qualità, oltre al rispetto delle normative di base e di settore, bisogna tener conto che essa è un concetto soggettivo e va sempre circostanziata e legata al consumatore finale. Parte dei requisiti di qualità di un alimento sono imposti, infatti, in maniera indiretta dal consumatore, ne traducono le aspettative e sono, per questo motivo, in costante evoluzione.
Le certificazioni di qualità che un’azienda sceglie di avere sono importanti soprattutto per l’azienda stessa, per richiamare a sé la fiducia del consumatore che è andata sempre più diminuendo negli anni, in seguito all’aumento delle forme di adulterazione e alle frodi alimentari. La qualità rimane, pertanto, una scelta libera del produttore che, dal momento in cui sceglie di certificare determinati standard, entra negli obblighi di legge. Ogni industria alimentare si impegna a comunicare gli standard di qualità in maniera veritiera e a regolamentarli volontariamente con certificazioni in ambito nutrizionale, organolettico, di servizio, di tipicità ed etico.
Nel Codex Alimentarius, la sicurezza alimentare viene definita come la garanzia che l’alimento non causerà danni al consumatore dopo che è stato preparato e consumato secondo l’uso a cui è destinato. La sicurezza era considerata, in passato, un requisito della qualità, mentre oggi è un prerequisito fondamentale e obbligatorio per ogni alimento.
La sicurezza riguarda tutti gli aspetti legati al rischio alimentare, cioè alla probabilità che un alimento possa risultare nocivo per la salute umana. Verificare l’assenza di rischi chimici, fisici e biologici ci permette di classificare un alimento come sicuro.
La sicurezza dell’alimento vede coinvolta l’intera filiera produttiva che deve rispettare severe normative tutelate da controlli sulla materia prima, sul processo produttivo e sul prodotto finito. È un concetto sviluppato nel Pacchetto Igiene e che si è evoluto con le successive normative. Sancisce gli obblighi igienico-sanitari che ogni industria alimentare deve rispettare. Oltre alla valutazione del rischio relativa alla sicurezza alimentare e agli indicatori di igiene di processo, ogni
azienda deve tener conto di quella che è definita sicurezza nutrizionale.
Fattori che possono creare modifiche nel valore nutrizionale dell’alimento sono definiti anti-nutrizionali e possono provocare effetti dis-nutrizionali nel soggetto sensibile. È necessario, quindi, tutelare soggetti allergici indicando in etichetta la presenza o l’eventuale contaminazione da allergeni.
La sicurezza è un requisito che necessariamente va raggiunto prima di immettere un prodotto sul mercato, garantendo l’igiene dell’alimento e tutelando la salute del consumatore finale.
L’etichetta dei prodotti alimentari è necessaria e fondamentale per la sicurezza e per fornire al consumatore una serie di adeguate informazioni relative al prodotto.
Le etichette devono essere stampate in modo chiaro e leggibile e devono contenere obbligatoriamente alcune indicazioni, quali:
Riportare queste indicazioni in etichetta è: obbligatorio per le aziende, importante per dare l’immagine di una certa attenzione verso il prodotto e della presenza di una politica aziendale interessata alla qualità e alla sicurezza, fondamentale per agevolare il consumatore nell’esercizio del suo diritto/dovere di informarsi su ciò che mangia.