Al sugo, con le melanzane, con il pesto. In bianco se stai male, con i funghi, al forno e ripiena. Grossa, piccola, lunga, al dente, ma no: non scotta! Da Bolzano a Lampedusa, c’è pasta per tutti. E ce n’è anche oltre i confini del Bel Paese che l’ha inventata. La pasta si mangia e si cucina, più o meno fedelmente, a New York, a Londra, a Parigi… Insomma, la pasta è così famosa da meritare persino una festa internazionale: il 25 ottobre si celebra, infatti, il World Pasta Day, la giornata mondiale della pasta, ricorrenza giunta ormai alla sua 18esima edizione.
La pasta è uno degli alimenti più amati in ogni parte del mondo, poiché è gustosa e stimola l’inventiva e la creatività di chef e amatori che si divertono a creare abbinamenti sempre più innovativi e gourmet o a tramandare ricette antiche e popolari.
Nutriente, saporita e multiforme, la pasta è conosciuta non solo come alimento, ma anche come parola. A dirla tutta, è una delle parole italiane più famose all’estero, insieme ai ben noti “spaghetti” e “mandolino”; uno di quei vocaboli che non manca mai nel bagaglio linguistico di un inglese, di un tedesco e addirittura di un cinese. La sua origine etimologica va ricercata nella lingua greca: il termine πάστη indicava, appunto, un misto di farina, acqua e sale.
Attraversando i secoli e abbracciando diverse tradizioni geografiche e culinarie, la pasta oggi affronta con successo anche la sfida del digitale dove non teme concorrenti. La sua fama, infatti, sembra spopolare anche sul web, come conferma la continua crescita sui Google Trends: è ricercata sul browser più famoso del mondo più di altri cibi, in diversi paesi.
L’acqua bolle, è tempo di pasta!