fbpx

L’ambiente e l’alimentazione sostenibile

La nostra alimentazione ha un costo che non riguarda solo ciò che viene pagato in cassa, ma è qualcosa di molto più grande. Si tratta del costo che riguarda ambiente e risorse, e che ha un enorme rilevanza se si parla di futuro.

Ecco perché analizzeremo il fenomeno della fame nel mondo e in relazione al futuro e proveremo a spiegare come e perché scelte alimentari intelligenti e sostenibilità ambientale debbano andare pari passo.

Inquinamento e cambiamento climatico in relazione alla nutrizione

Importante per una corretta alimentazione è la materia prima proveniente dall’agricoltura, e con il continuo aumento della popolazione sono necessarie quantità di cibo sempre maggiori. Prima di arrivare nelle nostre case, i vari prodotti percorrono diverse fasi di lavorazione distribuite su migliaia di chilometri.

Secondo numerosi studi e dati, il cambiamento climatico è dato dall’emissione dei gas serra, di cui il 25% deriva dal sistema produttivo alimentare. L’impatto ambientale maggiore è dovuto al trasporto di alimenti, i quali percorrono in media 1900 km, consumando enormi quantità di petrolio dal quale derivano enormi quantità di CO2.

Non bisogna inoltre dimenticare il ruolo svolto dalla filiera agroalimentare, che con l’intensivo sfruttamento del suolo è la principale responsabile della perdita di acqua e di biodiversità, dunque la diretta causa di estinzione delle specie e la diminuzione delle aree necessarie per la produzione delle materie prime.

A questo si aggiunge l’impatto ambientale dovuto a imballaggi, processi industriali e produzione di rifiuti. Per ridurre la presenza di plastiche, la Commissione europea ha lanciato la prima azione contro la plastica: entro il 2030 tutti i tipi di imballaggi, le confezioni in plastica presenti sul mercato dovranno essere convertiti in packaging riciclabile.

Il consumo di plastica monouso nel frattempo, verrà ridotto, e l’uso intenzionale delle microplastiche verrà limitato. Saranno anche sviluppati dei marchi per produrre plastiche biodegradabili e compostabili.

Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare e promuovere un’agricoltura sostenibile

Sono 795 milioni le persone nel mondo che oggi soffrono la fame e saranno due miliardi nel 2050.
Per questo è necessario un cambiamento profondo nel sistema mondiale agricolo e alimentare, che offrono soluzioni chiave per lo sviluppo e sono vitali per l’eliminazione della fame e della povertà.
Una persona su nove è denutrita e i maggiori problemi si rilevano in Asia meridionale, con quasi 281 milioni di persone denutrite, e in Africa subsahariana, dove le proiezioni indicano un tasso di quasi il 23%.

La sostenibilità in agricoltura

L’agricoltura è il settore che impiega il maggior numero di persone in tutto il mondo ed è la principale fonte di reddito e di lavoro per le famiglie rurali più povere.

Ci sono al mondo 500 milioni di piccole aziende agricole che forniscono l’80% del cibo che si consuma nella maggior parte del mondo sviluppato. Investire nei piccoli agricoltori è quindi la strada migliore per aumentare la sicurezza alimentare e la nutrizione dei più poveri.

Entro il 2030 l’obbiettivo è garantire a tutte le persone un accesso sicuro a cibo nutriente e sufficiente per tutto l’anno e implementare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione e che aiutino a proteggere gli ecosistemi.

L’alimentazione sostenibile

La sostenibilità alimentare è fondamentale per la nostra salute: non bisogna dimenticare che noi siamo ciò che mangiamo. Scelte alimentari e di produzione sostenibili permettono un minor consumo di suolo, di acqua ed energia, limitando l’uso di pesticidi, la deforestazione, gli allevamenti intensivi e le emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

Noi siamo i protagonisti del nostro cambiamento, e lo siamo adesso. Scegliere un’alimentazione sostenibile, vuol dire compiere un passo fondamentale per la conservazione della biodiversità e dell’ecosistema nel suo complesso.

I consumatori chiedono sempre più frequentemente cibo biologico, che rispetti e tuteli la natura, la stagionalità del prodotto, prediligendo realtà locali e tradizionali. Il mercato sta vertendo sempre di più verso soluzioni a chilometro zero, in grado di valorizzare il lavoro dell’agricoltore e le produzioni locali, riducendo i costi logistici, di stoccaggio, trasporto e conservazione degli alimenti.

Basi della sostenibilità alimentare

Trecento anni fa, il concetto di sostenibilità alimentare, legata alla dieta quotidiana, sembrava paradossale poiché cibi venivano prodotti seguendo la natura, e i sistemi agricoli rispettavano in tutto e per tutto l’ecosistema. Oggi, a causa della richiesta sempre in aumento, non è più così.

Fondamentale per una giusta alimentazione è la materia prima proveniente dall’agricoltura, ma il 52% del terreno utilizzato per tale scopo è affetto dal deterioramento del suolo causato da siccità e desertificazione dovuta all’attività umana. Risulta imprescindibile, quindi, da una parte ripensare i sistemi di produzione, e dall’altra scegliere un’alimentazione la più sostenibile possibile.

La questione degli ogm

Ogm significa organismo geneticamente modificato; si tratta di ogni tipo di piante, microrganismi o animali in cui parte del patrimonio genetico è stato modificato attraverso tecniche di ingegneria genetica.

Gli alimenti biologici sono gli unici che, per legge, non possono contenere ingredienti ogm o da essi derivati. L’inserimento di piante, microrganismi e animali Ogm nell’ambiente rischia di destabilizzare l’equilibrio ecologico. È quindi necessario evitarne l’immissione nell’ambiente, sulla base di un elementare principio di precauzione: l’effetto a medio e lungo termine che potrebbero avere su esseri umani e ambiente non è mai stato testato.

Uno dei maggiori rischi di contaminazione da ogm è rappresentato dai principali elementi di diffusione del polline, non controllabili, quali vento ed insetti.

Le piante e i semi ogm sono brevettati e di proprietà di grandi aziende multinazionali, che spesso si occupano anche di prodotti chimici per l’agricoltura: scenario non molto tranquillizzante, che vede il controllo assoluto dei semi in mano a poche imprese che detengono il monopolio e rendono i produttori e i consumatori dipendenti dalle loro politiche.

Per approfondire

 

A cura degli studenti della 5AS 2021-2022 del Liceo Scientifico “Fermi-Monticelli” di Brindisi

Redazione

Sinapsimag, rivista di divulgazione scientifica nata nel 2018. Potete iscrivervi alla nostra newsletter compilando questo form. Per altre comunicazioni o per inviare le vostre domande sulla scienza l'indirizzo è: redazione@sinapsimag.it

  • 1

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *