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Fratellanza – Parole alla Lente

Il 10 dicembre del 1948 veniva firmata a Parigi la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo che, dunque, in questi giorni festeggia i suoi primi 70 anni. È questa un’età che mette a dura prova tutti – anche sportivi e salutisti – e che non poteva certo risparmiare un “vecchio” pezzo di carta. E, infatti, di questo si è discusso a lungo: in molti hanno evidenziato che in tanti Paesi e in svariate circostanze la Carta non venga osservata e il suo contenuto sia puntualmente disatteso.

E allora abbiamo pensato che questo compleanno sia l’occasione perfetta per rileggere il Documento, riflettendo sui diritti che enuncia. In particolare, il primo articolo recita: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.» Quante parole meravigliose in poche righe! Ne scegliamo una – “fratellanza” – poiché ci sembra quella che con maggiore fatica cerca di resistere al peso dell’età e della concorrenza.

Quante storie ci racconta questa parola. Nel suo album di ricordi la troviamo “urlata” nelle piazze della Francia rivoluzionaria di fine ‘700, insieme alle sue sorelle “liberté” ed “égalité”. La troviamo declinata nella scrittura Sacra, nella cinematografia, a teatro e in tv. Grandissime personalità – come Martin Luther King o Nelson Mandela – ne hanno fatto una bandiera. E la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo la mette a sistema – verrebbe da dire; la indica come una pratica di esistenza, come un modus vivendi. Un modo di vivere universale, appunto.

Allora, se c’è una cattiva sopportazione della vecchiaia, ecco, è proprio in questo. La Dichiarazione è vecchia all’anagrafe forse, ma è giovanissima dentro: è frizzante, attualissima, sprizza vitalità da ogni paragrafo. Noi, al contrario, non reggiamo il suo ritmo, non stiamo al passo, pieni – come siamo – di quell’assurda convinzione che il mondo debba reggersi su muri e divisioni; che l’altro sia sicuramente un nemico, e non un possibile fratello. E sì, perché la fratellanza di cui si parla nella Dichiarazione non è di sangue, ma di spirito, di intenti, di pancia. Di cuore. Ed è una cosa da giovani dentro. Qui i vecchi siamo noi.

Angela Michela Lomoro

Giornalista professionista. Per SinapsiMag curo la rubrica "Parole alla Lente", perché amo le parole e cerco di sceglierle con cura, per lavoro e per passione. Mi occupo di comunicazione in progetti di promozione culturale e innovazione sociale. Seguo con interesse la presenza delle parole sul web, con uno sguardo particolare al rapporto tra minori e digitale. Nel tempo libero mi dedico alla lettura e alla scrittura di racconti, alcuni pubblicati sul mio blog: nomicosecittablog.com.

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